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Il linguaggio dei gatti: Comportamenti che valgono più di mille parole

Il linguaggio dei gatti: Comportamenti che valgono più di mille parole

In casa, l’assenza del micio si sente quando non lo vediamo girovagare tra una stanza e l’altra.
Il mattino quando ci vede dopo una lunga notte, inizia a fare miagolii e a strofinarsi sulle gambe dando colpetti con la testa…cosa vorrà dirci?
Basta fantasticare un po’ per credere che il nostro felino ci stia dicendo “che bello rivederti” oppure “giochiamo insieme?”….
Si proprio cosi, è da sfatare il mito che i felini sono riservati e non danno calore, guardandoli bene attraverso occhi, orecchie, coda e vibrisse i gatti ne sanno una più di un diavolo e tocca a noi saper conoscere il loro linguaggio corporeo, la festa che fa al tuo rientro dal lavoro vuole dire “mi sei mancato”…tutto ciò dimostra affetto.

Se sei alle prime armi con un gattino questa guida ti sarà utile a non sottovalutare il suo linguaggio; attraverso il suo corpo potrai intuire se è irritato, se è contento, spaventato o se vuole tendere un agguato.

Vediamo insieme:
Gatto contento: orecchie diritte, vibrisse rilassate, occhi con espressione serena e dilatazione delle pupille adeguata all’illuminazione dell’ambiente.
Gatto rilassato: orecchie sollevate e occhi semichiusi. L’animale è felice, sta per addormentarsi e farà sicuramente le fusa se lo accarezzate.
Gatto arrabbiato: orecchie all’indietro, vibrisse in avanti e pupille strette.
Gatto spaventato: orecchie abbassate di lato, vibrisse appiattite e pupille dilatate. Se l’animale intende procede ad attaccare o difendersi, aprirà la bocca e mostrerà i denti insomma inizierà a soffiare.
Gatto in agguato: orecchie diritte, vibrisse in avanti e pupille dilatate che guardano senza distrazioni la preda.

E la coda?
Il gatto scodinzola. Quindi vuol dire che è felice di vedermi? Non è cosi. A differenza del cane che quando è felice inizia a scodinzolare, il gatto è irritato e può graffiare.
La coda infatti, ci dice molte cose.
Il linguaggio corporeo è facile da interpretare man mano che il micio vive con noi.

Conosciamo alcuni esempi di come mette la coda:

Coda eretta, ben verticale: il gatto è contento. Viene spesso utilizzata come saluto (la mattina quando ci vede)
Coda dritta e gonfia: il gatto potrebbe attaccare per difendersi (rivalità tra due maschi in accoppiamento)
Tra le zampe: il gatto è spaventato ( in fase di rumori improvvisi o botti)
Movimenti lenti: indica che il gatto è concentrato su qualcosa. ( di solito in fase di agguati)
Movimenti delicati: allegria ( spesso nel momento del gioco)
Agitata da un lato all’altro: il gatto è irritato e potrebbe mordere o graffiare ( se vede un nemico cane o gatto sconosciuto)
Coda bassa: denota preoccupazione o scoraggiamento.
Coda rigida e verticale ma con la punta piegata di lato: indica curiosità e interesse.

I gatti sono animali estremamente intelligenti e tocca a noi capire il loro linguaggio nella quotidianità, sono animali talmente intuitivi che capiscono subito se c’è un umano che possa fare loro del bene oppure del male; per questo non prestano attenzione a persone che non li amano.

Se hai un gatto a casa fagli una carezza da parte nostra, come noi continueremo a farne tante ai nostri gatti europei trovatelli che da 13 anni ci accompagnano nella nostra attività Gemon (13 anni) Margot ( 11 anni) Scricciolo (che di scricciolo non ha niente, è il più grosso 9 anni).

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